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domenica 13 febbraio 2011

in piazza?

Di tutte le cose che ho sentito dire i questi giorni, riguardo alla manifestazione di oggi, per la salvaguardia della "dignità delle donne", l'unica che ho abbracciato e condiviso  incondizionatamente è stata l'affermazione della Litizzatto (a "Che tempo che fa") che ha detto:
-l'Italia è piena di donne, che ...oltre a fare tutte le cose che devono e a meritare il loro posto di lavoro ottenuto perchè sono brave...rivendicano il fatto di darla via gratis, per puro divertimento!".

Del resto, il titolo della manifestazione già mi ha suscitato un po' di orticaria, "Se non ora quando"?
Scusate...ma...tipo quando abbiamo visto sfilare in parlamento fior di veline, no?
Quando abbiamo visto mettere al Ministero dell'istruzione un'emerita incompetente, no?
Quando abbiamo visto il Presidente del Consiglio fare il piacione con Angela Merkel, facendoci sprofondare tutti nella vergogna, no?
Adesso che non si parla d'altro che di festini da declino dell'impero romano, cosa dovremmo fare, andare in piazza per dimostrare che non siamo tutte escort? (che poi a casa mia si chiamano ancora mignotte, tra l'altro...). Non so, per quanto sia sempre utile scendere in piazza e contarsi, trovo che a questa manifestazione fosse più legittima la preseza degli uomini, piuttosto che quella delle donne. Che scendessero in piazza loro a dire: noi non pensiamo che le donne siano questo, noi non pensiamo che il potere debba dare questo genere di vantaggi, noi siamo disgustati dall'immagine dell'uomo che il Presidente del consiglio sta esportando all'estero.
Non farò certamente dichiarazioni che mi varranno degli applausi e probabilmente mi inimicherò la maggior parte delle donne che passano di qua, lo so...ma conto molto nell'etichetta: tanto chi lo legge questo blog?

1 commento:

  1. sono perfettamente d'accordo con te. anche a me sfugge un po' il senso. se una donna dovesse sentirsi sminuita per l'esistenza delle mignotte, non sarebbe questione di una legislatura, ma di secoli! :))
    quello che davvero bisogna fare oggi è un Presidente del Consiglio donna, magari con poche tette e tanti coglioni, a spiegare agli uomini come lavorare tenendo il sesso fuori dalla porta.

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