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sabato 29 gennaio 2011

Giochi?

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"Gli amici sono come gli occhiali, danno un'aria intelligente, ma si rigano con facilità e poi sono faticosi. Per fortuna a volte si trovano degli occhiali veramente forti. Io ho Sophie."



Amami se hai coraggio  (Jeux d'enfants, Francia 2003scritto e diretto da Yann Samuell)

Giovedì ho visto questo film bellissimo, e non rieco a togliermelo dalla testa, non conosco nessun altro (a parte Mauro che me lo ha fatto vedere) che ne abbia mai sentito parlare, eppure è un film che ha tutto, ironia e sentimento, dolore e felicità, cattiveria e bellezza...un gusto per le luci ed i colori sorprendente, una regia precisa e sincera, montaggio, ritmo insomma bello!


Protagonista di questa storia una scatola a forma di giostra che lega due bambini, poi adolescenti e poi adulti.
Non so perchè a volte i film ci riempiano gli occhi e l'anima, forse si ancorano a delle parti di noi che nemmeno sappiamo esistano.
Dopo giorni di silenzio, mi sembra un buon modo di riiniziare a postare...buona visione ;-)

lunedì 10 gennaio 2011

mondo rotondo

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Prendo spunto dal blog di un amico che ha pubblicato le 10 domande sul sesso (più ridicole) fatte alle riviste. 
Andando a ficcansare su internet se ne trovano di tutti i colori, ad un certo punto non si capisce più se si tratti di vere domande oppure di falsi. Allora, ho pensato di offrirvi l'elenco delle leggi sull'argomento,  che si possono trovare in giro per il mondo, così giusto per cultura...doveste fare un viaggio in Medio Oriente e vi venisse un desiderio irrefrenabile di agnello...
  • Nell’isola di Guam (Oceano Pacifico) ci sono uomini il cui lavoro è quello di andare in giro per il paese per far fare sesso alle ragazze per la prima volta. Secondo le leggi di Guam, alle vergini è vietato contrarre matrimonio.
  • La maggior parte dei paesi del Medio Oriente riconoscono la seguente legge islamica: “Dopo aver fatto sesso con un agnello, è peccato mortale mangiarne la carne.”
  • In Libano, l’uomo è legalmente autorizzato a fare sesso con gli animali, ma gli animali devono essere di sesso femminile. I rapporti sessuali con un animale maschio sono punibili con la morte.
  • Negli Stati Uniti è illegale l’uso di animali delle specie in pericolo, tranne gli insetti, per spettacoli sessuali pubblici o privati.
  • In Bahrain, un dottore maschio può esaminare i genitali della donna, ma gli viene vietato guardarli direttamente durante l’esame. Può vederli solamente riflessi in uno specchio.
  • A Hong Kong, una donna tradita può uccidere legalmente il marito adultero, ma solo a mani nude. Si presume  che l’amante donna possa essere uccisa con qualsiasi altro metodo …
  • A Santa Cruz, in Bolivia, è illegale per un uomo avere rapporti sessuali nello stesso tempo con una donna e la figlia di questa.
fonte: http://mondorosa.com/blog/2010/11

sabato 8 gennaio 2011

Ho aperto il negozio...

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...Io non sto a raccontarvi che cosa significa questo logo, ma un significato ce l'ha...questa linea di prodotti mi piace così tanto che ho deciso di aprire un negozio...virtuale, ma se vi piacciono questo è l'indirizzo:  http://592811.spreadshirt.it/
...vi omaggio anche un'emoticon (la proprietà in tellettuale della quale però, è di Cristino), che farà di voi dei veri mufloni
@^__^@

giovedì 6 gennaio 2011

XY

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Dov'era, dov'era? Sfoglia, sfoglia ancora...un po' più avanti mi sembra, eppure mi ricordo, ha eccolo qui, pag. 111*:

"Perché, perché? Perchè non riesco mai a fare quello che mi riprometto di fare? Cioè, non dovrebbe essere tanto difficile, no? Ma niente - faccio il contrario. Sono stufa. Sono masochista? Stai a vedere che dobbiamo scoprire questa banale verità, che sono semplicemente masochista. Ma no che non sono masochista. E' la sindrome di Bezuchov, piuttosto, la sua domanda micidiale: Perché io so quello che è bene e continuo a fare male? Appunto. Che poi non è nemmeno questo, no- è peggio di questo. Bezuchov sapeva distinguere il bene dal male e faceva il male consapevolmente; ma, almeno, non si era impegnato con se stesso a non farlo. Io invece distinguo, mi riprometto solennemente di fare bene e poi, al momento decisivo, e senza venire travolta, si badi bene, o sopraffatta da qualche forza superiore-no, nel pieno possesso delle mie facoltà, e senza nemmeno lottare un po', senza nemmeno soccombervi, faccio il male.
Sono pericolosa.
(...) Al contrario, mi sento forte-o almeno mi sentirei forte se non sapessi che all'ultimo momento, dopo aver fatto tutto bene, e apparentemente senza ragione, mi ritrovo a tradire i miei proponimenti e a fare il contrario di quanto avevo deciso. Anzi di aver tradito i miei proponimenti, e ad aver fatto il contrario di quanto avevo deciso, giusto per dare un'idea di quanto fulmineamente accadano, per me, queste cose: un attimo prima sono lì a deliberare che quella data cosa non la farò mai-e mi sento sicura, questo è il bello, non indecisa, non tentata, non in pericolo-, un attimo dopo l'ho fatta.
(...) Quello che ho fatto, questa ridicola non-difesa dei confini, questo banale lasciarsi invadere, mi ha fatto male fin dal primo istante, sta continuando a farmi male, e pullula, letteralmente, di conseguenze.

* (XY, Sandro Veronesi, Fandango libri)

mercoledì 5 gennaio 2011

E che...cavolo!

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Dunque, ragionavo, sembra che, ogni giorno, ci si ripeta nella mente una sorta di domanda guida, quella che in qualche modo conduce più o meno coscientemente le nostre vite, io ci ho pensato parecchio e alla fine mi sono resa conto che la cosa che mi ripeto più di frequente è: 
dove sto sbagliando? 
Di per se mi sembrava una cosa positiva, c'è gente che non fa che ripetersi: -perchè sono così sfigato?!
Mi sembrava di essere messa meglio, ma le insidie che si annidano dietro alla fantomatica domande guida sono parecchie, esempio:
a) chi dice che tutto dipende da te?
hem...scusate, pensavo fosse giusto prendersi la responsabilità delle proprie azioni e capire che se qualcosa non funziona come dovrebbe, esiste la possibilità modificare la situazione...effettivamente però bisogna anche capire che non si può tutto, cavoli...me lo dimentico sempre.
b) chi dice che tu abbia la responsabilità di tutto? (a parte te naturalmente)
...bè effettivamente, il mondo è un po' pesantino, potessi togliermelo dalle spalle per un'oretta non sarebbe male
c) chi dice che il mondo perfetto sia quello che cerchi di costruire tu?
...hem, qui già potrei difendermi un po' meglio, non cerchiamo tutti di costrurci intorno il mondo migliore possibile? E il nostro modello del mondo, lo dovremo ben costruire sulla nostra proiezione di ciò che ci sembra il meglio, o no?

...be', insomma questo più o meno era per capire come alle volte pensiamo di avere un dialogo interno positivo e motivante mentre stiamo facendo un ottimo lavoro autodistruttivo e strisciante. Giochetti, direte voi, e forse è proprio così, però dopo aver ragionato un po' su quest'idea mi sono accorta che ho spostato leggermente la questione, me ne sono accorta stamattina, proprio mentre ero lì che stavo fabbricando la domanda nella mia mente, mi sono accorta che era cambiata, questa volta diceva:
cosa posso imparare da questa situazione?
Cavoli, mi sembra un progresso gigantesco, no? Ho lasciato cadere tutto quell'enorme peso che mi portavo dietro e sì, ho ancora potere di agire sulle cose, per non subirle, per non perderne la responsabilità, ma se malgrado i miei sforzi e la mia buona volontà questo non basta, perchè altre persone sono coinvolte nel processo e anche loro devono fare la loro parte, allora on sarà più colpa mia!
E poi, ammettiamolo una insana volontà di governare le situazioni e condurre le persone e imporsi sugli altri ce l'ho sempre avuta...abbassare un po' la cresta, parola d'ordine per l'anno che sta per iniziare.
Ascoltare, ascoltare di più e stare molto più zitti...non alzate gli occhi al cielo voi che mi conoscete...quando mai riuscirò a stare zitta io?

domenica 2 gennaio 2011

La vita in un cerchio?

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Dunque, vi propongo un giochino, questa è stata una delle prime cose che sono stata chiamata a compilare, a fine del 2009, iniziando il primo di una serie di corsi di "crescita personale" (per lavoro). I metodi, come sa chi mi conosce un po', mi hanno fatto venire l'orticaria fin da subito e questo mi è sembrato proprio una cavolata, però...ho deciso di fare le cose come si deve, con serietà e cercando di eseguire i compiti come da richieste (anche questo quindi). Dopo aver riempito con le dovute percentuali lo schema, quello che ho visto non mi ha sorpreso, ma mi ha di sicuro irritato.
A fine giornata, ci è stato chiesto di scrivere nero su bianco 4 obiettivi da portare a compimento entro la fine del 2010, uno per ogni area scelte tra 4 (lavoro, sentimenti, mente-spirito, famiglia).
Ora, a distanza di poco più di un anno, il cerchio della vita mi gira spesso in testa e ogni tanto lo stampo e lo riempio, cambia in continuazione e l'equilibrio tra gli spicchi non ce l'ho mai, ma dividere in modo così ottuso le fette, mi aiuta a guardare in faccia l'intero e capire a cosa devo dare maggior attenzione.
I quattro obiettivi poi, devo dire sono stati fondamentali, è proprio vero (per quanto all'epoca mi sembrasse una cavolata) che metterli nero su bianco, in qualche modo me li ha fatti fissare e me li ha fatti scegliere tra un mare di altri facendo sì che ponessi maggior attenzione alla realizzazione di quelli.
Faccio un esempio banale, il mio obiettivo mente-spirito era una cosa semplice, volevo iniziare un corso di calligrafia cinese, rimandavo da tre anni e lo catalogavo tra le cose belle ma poco importanti, a ottobre mi si è presentata l'occasione, un po' per sfida un po' per divertimento mi sono detta: è il momento buono per smarcarne uno dei quattro!
Sono quasi sicura che, se non lo avessi scritto nella mia lista, sarebbe passato ancora una volta in secondo piano e forse sarebbe rimasto un piccolo sogno. Come ho sentito dire lì, la differenza tra un sogno e un obiettivo è data dal fatto che gli si assegni una data di scadenza e una strategia di realizzazione, come diceva Abramo Lincon: Decidete che una cosa si può fare e si deve fare e troverete il modo.
Nell'insieme, resto sempre piuttosto critica rispetto ai metodi e alle semplificazioni proprie a questi corsi, sono diffidente e li trovo piuttosto manipolativi, eppure una volta di più mi accorgo che tenendo la mente aperta si riesce ad imparare anche in luoghi che ci sembrano aridi.
Mi piace essere riuscita a portare via qualche cosa, che di per se' è banale e usata da sola non porterebbe molto lontano, che mi dà però l'impressione di aver messo nello zaino uno strumento in più.

Ecco le istruzioni del gioco:
"Dai un"occhiata alla tua vita come se ci fossero sei aree che sono importanti per te e che hai deciso di migliorare costantemente. Al centro del cerchio c"è lo zero per cento e al di fuori il 100% di cosa hai rispetto a quell"area. Prenditi qualche minuto e traccia una linea in ogni sezione che corrisponda alla tua situazione oggi in quella determinata area della tua vita.

Ora osserva la tua ruota. La metteresti al posto della ruota della tua automobile?
Se la risposta è no, com"è molto probabile, è segno che ci sono degli squilibri tra le aree della tua vita. Le aree che presentano valutazioni scadenti sono quelle a cui probabilmente hai dedicato minore attenzione oppure dove hai semplicemente sbagliato strategia. Nella maggior parte dei casi un risultato scadente dipende dalla mancanza di focus."
(tratto da: Leadership University_manuale mese 2_- Roberto Re)

...e alla fine, mi espongo...ecco il cerchio oggi, secondo voi su che aree devo lavorare?...