capodanno estivo

Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un quadernetto che si era nascosto sul fondo di una scatola svuotata troppo tardi (retaggio dell'ultimo trasloco), dove le parole addolorate di uno dei peggiori periodi della mia vita mi hanno fatto sentire bene.
Bene perchè sono guarita, sto meglio ho ancora voglia di ridere di essere felice. Non sembrava proprio che in quel momento (lunghetto a dire la verità) si intravedesse anche solo lontanamente questa possibilità e anzi mi stupiva il fatto di non riuscire a vederla, era forse la prima volta che sentivo di non aver a disposizione le risorse per sorridere ancora.
Eppure eccomi qua, un'altra estate, un'altro anno, nuovi sorrisi. Piangere dal ridere, non ricordavo nemmeno più come fosse, eppure è ancora l'amicizia che mi regala la leggerezza dei vent'anni, quest'estate mi ha portato questa consapevolezza, come diceva Frankestein Jr "SI PUO' FA-RE!"...ancora, aggiungerei.
A vent'anni si ha una direzione (io l'avevo), un progetto, si vogliono raggiungere degli obiettivi, quelli consueti di tutti, lavoro, amore, figli, poi in un modo o nell'altro arriva tutto.
A quaranta è diverso, tante cose le hai avute, altre le hai perse, la direzione resta più o meno quella, ma le mete non sono più così chiare, gli obbiettivi rischi di averli alle spalle. Vivere alla giornata però non fa per me, se cammino sempre sulla stessa strada ma i cartelli non indicano più la destinazione, alla fine dove mi troverò?
Esprimi un desiderio prima di stappare la bottiglia, ma quale?
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