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sabato 18 settembre 2010

la macchina del tempo

Mi rendo conto che pur scrivendo su questo blog da mesi, in realtà non mi sono ancora rassegnata al mezzo virtuale. Da qualche tempo sto pensando di stamparlo per avere un cartaceo tra le mani, se dovesse polverizzarlo qualche evento non meglio precisato.
Non so da dove mi sia venuta quest'ansia, forse dal blog di Simone Perotti (sapete l'ex "yuppie" che ha mollato tutto, quello che ha scritto il ibro nel quale racconta che si può...ma questo è un'altro discorso, l'ho recensito su aNobii comunque), quando l'ho visitato, nella home diceva che anni di blog si erano persi ed era per questo che aveva dovuto riniziare tutto da capo.
Posso capire che cominciate a pensare...che noia, ma era una riflessione che mi pareva interessante, questo contenitore mi rassicura. Lo svolgo a ritroso, come una specie di gomitolo che porto in tasca e via va si srotola, o come i sassolini di Hansel e Gretel, mi guardo indietro e i ricordi si fanno più vividi.
Il tempo passa e mi rendo conto che sono sempre meno legata alle cose, dovendo lasciare questa casa mi basterebbe una valigia, le cose che ho accumulato e a cui davo tanto significato, non mi interessano più.
Le cose non hanno significato, è solo quello che ci ricordano, è soltanto quello che noi vogliamo ci dicano, ma le parole no, gli scritti restano, le parole che abbiamo scritto un giorno ci riportano a quel momento a quella sensazione. E' questo il viaggio nel tempo, in quel che siamo e in quel che siamo stati.

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