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mercoledì 5 gennaio 2011

E che...cavolo!

Dunque, ragionavo, sembra che, ogni giorno, ci si ripeta nella mente una sorta di domanda guida, quella che in qualche modo conduce più o meno coscientemente le nostre vite, io ci ho pensato parecchio e alla fine mi sono resa conto che la cosa che mi ripeto più di frequente è: 
dove sto sbagliando? 
Di per se mi sembrava una cosa positiva, c'è gente che non fa che ripetersi: -perchè sono così sfigato?!
Mi sembrava di essere messa meglio, ma le insidie che si annidano dietro alla fantomatica domande guida sono parecchie, esempio:
a) chi dice che tutto dipende da te?
hem...scusate, pensavo fosse giusto prendersi la responsabilità delle proprie azioni e capire che se qualcosa non funziona come dovrebbe, esiste la possibilità modificare la situazione...effettivamente però bisogna anche capire che non si può tutto, cavoli...me lo dimentico sempre.
b) chi dice che tu abbia la responsabilità di tutto? (a parte te naturalmente)
...bè effettivamente, il mondo è un po' pesantino, potessi togliermelo dalle spalle per un'oretta non sarebbe male
c) chi dice che il mondo perfetto sia quello che cerchi di costruire tu?
...hem, qui già potrei difendermi un po' meglio, non cerchiamo tutti di costrurci intorno il mondo migliore possibile? E il nostro modello del mondo, lo dovremo ben costruire sulla nostra proiezione di ciò che ci sembra il meglio, o no?

...be', insomma questo più o meno era per capire come alle volte pensiamo di avere un dialogo interno positivo e motivante mentre stiamo facendo un ottimo lavoro autodistruttivo e strisciante. Giochetti, direte voi, e forse è proprio così, però dopo aver ragionato un po' su quest'idea mi sono accorta che ho spostato leggermente la questione, me ne sono accorta stamattina, proprio mentre ero lì che stavo fabbricando la domanda nella mia mente, mi sono accorta che era cambiata, questa volta diceva:
cosa posso imparare da questa situazione?
Cavoli, mi sembra un progresso gigantesco, no? Ho lasciato cadere tutto quell'enorme peso che mi portavo dietro e sì, ho ancora potere di agire sulle cose, per non subirle, per non perderne la responsabilità, ma se malgrado i miei sforzi e la mia buona volontà questo non basta, perchè altre persone sono coinvolte nel processo e anche loro devono fare la loro parte, allora on sarà più colpa mia!
E poi, ammettiamolo una insana volontà di governare le situazioni e condurre le persone e imporsi sugli altri ce l'ho sempre avuta...abbassare un po' la cresta, parola d'ordine per l'anno che sta per iniziare.
Ascoltare, ascoltare di più e stare molto più zitti...non alzate gli occhi al cielo voi che mi conoscete...quando mai riuscirò a stare zitta io?

3 commenti:

  1. Secondo me non è tanto il discorso di parlare meno ma quello di pensare meno e vivere di più il presente. La domanda giusta dovrebbe essere: perché le cose vanno in questo modo? Del resto non "riusciremo mai ad adempiere al nostro compito fino a che ci faremo crogiolare dall'illusione del controllo" ^____^

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  2. non ho mica capito bene che cosa stai cercando, sai? ho però l'impressione che lo cerchi troppo :)
    mi associo a quel che dice Cristiano, vivi forte il presente. Non è affatto facile, ma qualcosa si porta sempre a casa!!

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  3. ...forse, sarebbe meglio che cristiano lasciasse perdere i commenti che riguardano il vivere "di più" il presente...secondo me >:-/
    ...riguardo poi al "perchè le cose vanno in questo modo"...invece anche.

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