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giovedì 6 gennaio 2011

XY

Dov'era, dov'era? Sfoglia, sfoglia ancora...un po' più avanti mi sembra, eppure mi ricordo, ha eccolo qui, pag. 111*:

"Perché, perché? Perchè non riesco mai a fare quello che mi riprometto di fare? Cioè, non dovrebbe essere tanto difficile, no? Ma niente - faccio il contrario. Sono stufa. Sono masochista? Stai a vedere che dobbiamo scoprire questa banale verità, che sono semplicemente masochista. Ma no che non sono masochista. E' la sindrome di Bezuchov, piuttosto, la sua domanda micidiale: Perché io so quello che è bene e continuo a fare male? Appunto. Che poi non è nemmeno questo, no- è peggio di questo. Bezuchov sapeva distinguere il bene dal male e faceva il male consapevolmente; ma, almeno, non si era impegnato con se stesso a non farlo. Io invece distinguo, mi riprometto solennemente di fare bene e poi, al momento decisivo, e senza venire travolta, si badi bene, o sopraffatta da qualche forza superiore-no, nel pieno possesso delle mie facoltà, e senza nemmeno lottare un po', senza nemmeno soccombervi, faccio il male.
Sono pericolosa.
(...) Al contrario, mi sento forte-o almeno mi sentirei forte se non sapessi che all'ultimo momento, dopo aver fatto tutto bene, e apparentemente senza ragione, mi ritrovo a tradire i miei proponimenti e a fare il contrario di quanto avevo deciso. Anzi di aver tradito i miei proponimenti, e ad aver fatto il contrario di quanto avevo deciso, giusto per dare un'idea di quanto fulmineamente accadano, per me, queste cose: un attimo prima sono lì a deliberare che quella data cosa non la farò mai-e mi sento sicura, questo è il bello, non indecisa, non tentata, non in pericolo-, un attimo dopo l'ho fatta.
(...) Quello che ho fatto, questa ridicola non-difesa dei confini, questo banale lasciarsi invadere, mi ha fatto male fin dal primo istante, sta continuando a farmi male, e pullula, letteralmente, di conseguenze.

* (XY, Sandro Veronesi, Fandango libri)

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