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mercoledì 23 giugno 2010

Asini!

Mi piace questa foto, mi accompagna da così tanto tempo che la considero quasi patrimonio famigliare. Quando io e mio fratello, adolescenti, dividevamo la camera, a fianco al letto a castello, poco distante dal MacSe, era appesa questa foto.
Nel tempo mi è ricapitata spesso tra le mani e l'ho dedicata proprio l'anno scorso ad un'amica con la quale condividevamo un certo disagio (da asine) dovuto ad un'impegantivo stage di Taj Ji!
Quest'aria sconsolata e colpevole, questo cappelletto a punta e quelle due mele nelle mani...mi fanno sentire compresa, chi di voi, anche ora che è "grande" ogni tanto non si sente così? Io adirittura mi visualizzo proprio così...meno male che il più delle volte, come è successo con Sonja, nella sedia accanto a me c'è seduto qualcuno!

6 commenti:

  1. Ahah beh a volte però è solo una sensazione, non realtà, come nell'esempio da te citato. Una sensazione indotta da persone su cui tu fai affidamento...
    Personalmente aborro...
    Abuon intenditore...

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  2. aborro pure io.
    personalmente, ogni volta che ho una sensazione 'asinina' , tendo ad affiliarmi a quelli che considero 'er mejo'. Chissà che mi passino, se non abilità, almeno qualche 'fluido'.... ;)

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  3. ah, per inciso. quando si siede vicino a me tuo fratello il cappello in testa NON CE L'HA!
    (eccheccazzo...)

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  4. ;-) aborrire aborro anche io, ci mancherebbe altro però capita no?
    e...scusa Titti, ma in che senso quando si siede vicino a te non ce l'ha? Nel senso che dovrebbe ma non se ne rende conto, che se ne rende conto ma si rifiuta o...che si siede lì per sentimento ma non condivide l'asinitudine?
    :-))))

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  5. dico 'seduto vicino a me' nel senso per cui io non posso che parlare di quello che vedo io, e grazie a dio non ho proprio avuto l'impressione che si senta un asino. mai.
    se una cosa non gli riesce, sai che fa? si attizza, si incuriosisce di più e si DIVERTE a correrle dietro. con una costanza e una pervicacia che io nemmeno conosco. se poi non gli riesce ugualmente, è contento di aver sondato i propri limiti, e magari apprezza di più chi è più capace di lui. questo conosco di tuo fratello.
    peraltro, personalmente non mi sono mai seduta col cappello in testa, e meno che mai ho cercato di condividere asinitudine con nessuno in vita mia, e ancor meno di meno che mai col mio amore. impossibile sentirsi asini di fronte al proprio amore, e ancor meno di meno di meno che mai con Max.
    Max non permette a chi vuol bene di sentirsi così. Lo sai, no?
    spero vivamente che in questo 'patrimonio familiare' non si riconosca affatto.
    Eppoi, scusa, ma non capisco proprio perchè una persona intelligente, sensibile, creativa e simpatica come te debba ricorrere al retro della lavagna. può capitare da ragazzini, è vero, ma quando si è nell'età in cui con le cose ci si misura, è masochismo, no? cercare il compagno di sedia per starci più comodi, poi, per me è come auto-seppellirsi dopo essersi ammazzati. mi pare incredibilmente più sano, se una cosa proprio non è fatta per noi, voltarle le spalle e farne un'altra. non è teoria. si fa e basta.
    sono una drastica, mi scuserai, ma questa per me è remissività, ed è una delle pochissime cose che non mi sento di abbonare a nessuno...

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  6. Eccomi finalmente, sono seduta vicino ad Anna col capelletto a punta: non è stato affatto male Anna vivere insieme a te questo tipo di esperienza; ci ha fatto incontrare da ogni punto di vista e ci ha permesso di capirci più a fondo.
    Col cappello asinino o meno, abbiamo "condiviso" qualcosa e, per quanto mi riguarda, la condivisione è alla base di qualsiasi rapporto e poi.... dai ... non si può arrivare ad essere i migliori, passare abilità o fluidi magici se assieme ad una cara amica si condividono solo le esperienze positive!
    Ciao a tutti!
    Sonja

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