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sabato 19 novembre 2011

Quarantatre

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Dopodomani compio quarantatrè anni e da qualche mese porto in mezzo all'agenda un foglio nel quale mi appunto cosa ho imparato arrivata fin qui...credo di essere arrivata al punto 13, ma stasera mentre cercavo nella borsa il foglio, mi sono accorta che non lo avevo più. Lo avevo tenuto da parte proprio per questo post, un promemoria che mi ha accompaganato per mesi e che in effetti non aggiornavo da qualche settimana. Strana coincidenza, ora che mi serve non ce l'ho più. Allora mi sono messa qui e ho detto, be' se l'ho compilato, vuol proprio dire che le sapevo bene le cose che ho imparato...ma allora perchè adesso me ne vengono in mente solo due?
Sono sicura solo di aver capito che:
1. le persone cattive esistono e ti fanno male e lo sanno quando te lo stanno facendo, e non è vero che non lo fanno apposta, non gliene importa proprio niente
2. (forse la più importante)  le potenzialità delle persone possono restare assolutamente inespresse, questa è una lezione, per me, veramente importante, perchè spessissimo nella vita mi sono fatta ingannare da quello che le persone portenzialmente potevano esprimere e ho investito in loro, anche quando in fondo non mi piaceva come erano in quel momento e ho creduto che esprimere i propri talenti fosse ciò che vogliono tutti. Ma non è così, ci sono mille motivi per cui le persone restano dove sono, magari insoddisfatte, tristi, infelici, ma in poi sempre immobili. E le persone ci devono piacere proprio per ciò che sono e non per ciò che potrbbero essere ed è proprio brutto volerle spingere ad essere meglio pensando che lo si fa per loro, quando in fondo lo si fa per noi stessi, perchè quella persona ci piacerebbe di più se fosse più di quel che è. E questo vale anche per me, sempre in cerca di una me migliore, una me più qualcosa...senza riuscire mai ad amare fino in fondo quella che sono ora, esattamente così, pregi e difetti. Sono meglio di ieri (lo so), migliorerò ma oggi voglio imparare ad essere soddisfatta di me ora, in questo preciso momento, voglio essere qui,e sapere che sono il meglio che posso essere ogni giorno, se rido, se piango, se sono sola oppure no, ce la metto sempre tutta comunque e dovrebbe piacermi la me di adesso, anche se la me di domani sarà migliore. Qualche tempo fa qualcuno mi ha detto che bisognerebbe dirsi almeno una volta al giorno: mi amo proprio esattamente così come sono. A quarantatre anni è quello che voglio imparare a dirmi, almeno ogni tanto,