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mercoledì 21 settembre 2011

Cake Designer..che lavoro!

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Oggi ho scoperto che esiste un lavoro fantastico, il Cake Designer. ho detto: che cavolo sarà? Googleando di qua e di là mi sono imbattuta in un mondo fantastico, fatto di fiaba, di torte da cerimonia, da matrimonio, da compleanno da celebrazione...un mondo di colori, forme, invenzione, insomma!
Pensavo si trattasse di pallosissime torte nuziali, tutte fiocchetti e roselline e invece ho scoperto che la creatività spazia in tutte le direzioni. Mi sembra un lavoro così divertente e gratificante che mi viene una voglia di provarci...attenzione perchè devo solo trovare un manuale, capire le ricette migliori, gli ingredienti, strumenti e tecniche base e non mi ferma più nessuno!!
Grazie ad un manuale ho imparato a : cucire, ricamare, fare pupazzi, lavorare il fimo, fare la pasta di sale...direi che Cake Designer mi manca, eh si, credo che mi tocchi provare,sissi, mi tocca...


domenica 18 settembre 2011

Pronto Soccorso

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Riflettevo su perchè non mi venga poi un granchè da scrivere in questi giorni, poi ho capito...non mi sento bene, non so se capita anche a voi, ma quando ho, come in questi giorni, un malessere continuo e invadente, non riesco a pensare a molto altro...ora però un bel post sul pronto soccorso mi pare originale.
Non vado mai dal medico, non faccio mai gli esami del sangue, non penso mai ad una visita di controllo, però (o forse, quindi) da luglio ad oggi sono finita al pronto soccorso due volte, l'ultima ieri. Entrambe le volte mi sono presentata con dei sintomi che potevano generare delle diagnosi piuttosto brutte, e per fortuna non è stato così, però sapete com'è aspettare dei referti...pensi e ripensi e ti chiedi: e ora? Se mi dicono che morirò?
Non è per essere paranoici, ma quando ti fanno una tac cerebrale entro 15 minuti dal tuo arrivo, quando ti fanno passsare davanti a quelli che erano lì ben prima di te, qualche dubbio...
Ed è strano, in quel momento ho pensato che, be' dai, poteva andare peggio, si sono ancora giovane ma ho avuto i miei momenti di felicità, ho vissuto con pienezza, ho amato, ho riso, ho pianto, insomma la mia vita non l'ho guardata passare, io c'ero.
Dovei ricordarmelo più spesso, quando piango, quando sono infelice quando penso che non merito di essere trattata come qualcuno mi tratta, quando penso che la mia vita dovrebbe essere meglio di così.
E' vero, la mia vita dovrebbe essere meglio, ma io ce la metto tutta per migliorarla, soprattutto non mi tiro in dietro e sbaglio dopo sbaglio, lo so la mia vita sarà come voglio che sia.
Magari con qualche riguardo in più per la mia salute e qualche visita in meno al pronto soccorso ;-)

martedì 13 settembre 2011

Bisognini

3 commenti
Da qualche anno, studiando, leggendo e ficcanasando qua e là, mi imbatto in questa "piramide dei bisogni di Maslow ", non è di nascita recente (1954) e a quanto pare è stata ripescata dal marketing.
Il Sig. Maslow, sembra ipotizasse, che l'uomo per poter evolvere spiritualmente dovesse prima soddisfare i bisogni materiali primari (che mi rendo conto non è poi quella gran rivelazione...), più o meno il pensiero è questo: se posso respirare, mangiare, fare sesso, dormire, raggiungere un'equilibrio minimo allora sono pronto per il secondo livello (che non vi sto a dire, basta guardare la parte rossa). 
Ora, non so se il caso mi porta e mi riporta agli schemi o se, come capita spesso, finisco per farmi attrarre da ciò che mi deve far riflettere, ma guardare la piramide mi porta a ripensare al cerchio della vita (scusate l'autocitazione), altra semplificazione schematica che mi ha fatto soffermare sulle aree della mia, all'inizio di quest'anno.
Direte voi,  che cavolo c'entrano uno con l'altro? Non lo so, in fondo anche lì, dando una valutazione alle porzioni della nostra vita, valutiamo il livello di soddisfazione dei bisogni ad essa correlati, no? So solo che guardare la piramide mi fa capire che la soddisfazione dei bisogni è complicata, che superato il livello della sopravvivenza, la sicurezza (fisica, familiare, occupazionale) sembrerebbe essere necessaria, subito prima del senso di appartenenza (amicizia e amore) e se non si passa di qui, a quanto pare, non si riesce ad avere abbastanza stima di sè, nè stima reciproca...Tutti a cercare di farcela da soli, a cercare di essere forti ad affrontare le difficoltà a testa alta, ma alle volte avere qualcuno che ci ama sinceramente e crede in noi (sicurezza, appartenenza?) può bastare, chissà perchè invece è così difficile trovare qualcuno che voglia fare un pezzo di strada con noi, così, giusto per voltare la testa ed accorgersi che qualcuno cammina al nostro fianco.

P.S: meno male che ho queste fantastiche etichette...il lettore almeno è avvisato ;-)